Attendiamoci gestisce e valorizza una rete di beni confiscati alla criminalità organizzata attraverso attività sociali che coinvolgono particolarmente i giovani provenienti da zone ad alta densità mafiosa.
L’attività di gestione nasce dalla necessità di avere delle strutture di appoggio al cui interno proporre attività formative con la connotazione della residenzialità, nella certezza che il metodo più efficace (e più difficile) per educare sia la vita comunitaria.
Attendiamoci vuole accompagnare i giovani lungo un percorso di vita edificante, ispirato ai principi di legalità e virtù, attraverso la pianificazione e l’attuazione di strategie di prevenzione e contrasto del fenomeno mafioso sul presupposto che la mancanza di conoscenza e l’assenza di stimoli siano alla base dello stesso.
Un progetto ambizioso, avviato in un contesto normativo agli albori e costellato di difficoltà, che vede la luce nel 2009 con l’assegnazione di due strutture che costituiranno – dopo una forte ristrutturazione – il Villaggio dei Giovani e la Bet Midrash a Reggio Calabria, luoghi dove poter vivere esperienze di vita comunitari come campi residenziali al fine di prevenire disagi come la solitudine e l’abbandono scolastico, e promuovere le proprie risorse attraverso attività pratiche grazie alla presenza del laboratori di creatività.
In questi ultimi anni si sono aggiunte Arca e Grotta due villette nel cuore dell’Aspromonte in Calabria destinate a esperienze residenziali immersi nella natura. Tra i paesaggi maestosi della montagna, qui i giovani possono riscoprire il rapporto con la natura e poter dedicarsi del tempo di silenzio utile per lo studio o per riordinare i propri pensieri.
La rete di beni si amplia nel 2015 con Via Massena 4, un appartamento situato nell’omonima via di Milano, punto di riferimento per gli studenti fuorisede proveniente da zona ad alta densità mafiosa. Qui alcuni giovani propongo attività formative per i loro coetanei al fine di ridurre l’abbandono universitario e poter vivere pienamente l’esperienza lontani da casa.
A servizio delle Officine del Lavoro, spazio di coworking e laboratori artigianali, nasce Officine24, un piccolo appartamento divenuto luogo di supporto ad attività laboratoriali per lo sviluppo di competenze pratiche completate nell’esperienza della vita comunitaria.
Ne “La Scala”, a Radda in Chianti (SI), in una cascina indipendente nel Chianti, si sviluppano attività residenziali per un ritorno ai tempi e valori che “hanno fatto” la cultura italiana, per un nuovo umanesimo attento alla natura ed al benessere olistico.
Sono “beni” in cui vivere esperienze residenziali trasformando così i luoghi di morte in una possibilità di vita speciale, accompagnati dalle parole di San Francesco “Dov’è odio che io porti l’amore”.
La rete di beni confiscati vuole anche essere campo di attuazione per un progetto ambizioso che in questi anni Attendiamoci sta attuando: “L’Italia s’è desta, un percorso di legalità”.
È un’idea progettuale il cui obiettivo è quello di far maturare nel giovane il senso della propria cittadinanza, nonché l’idea di un futuro da costruire con l’impegno e l’entusiasmo da protagonista ed in un’ottica di legalità. Si vogliono far incontrare i giovani tra loro, oltre che col mondo degli adulti, per una ricompaginazione territoriale dell’Italia che tenga conto delle occasioni offerte da diverse parti della Nazione, oltre che attraverso l’utilizzo a tal fine di beni confiscati alla criminalità organizzata, strutture da restituire al bene sociale.
Nel dettaglio, gli obiettivi del progetto sono:
- Orientare i giovani verso valori positivi, prevenendo forme di indebolimento del tessuto sociale sano
- Favorire l’inserimento di giovani provenienti da zone ad alto tasso di criminalità mafiosa
- Sostenere un sinergico scambio culturale nord-sud e Italia-Estero, con particolare riferimento al riscatto dell’immagine negativa del meridione e dell’Italia intera, dovuta all’insistenza del fenomeno mafioso
- Creare una rete di beni confiscati che unisca i giovani italiani secondo principi di legalità, solidarietà, e condivisione di valori, attraverso l’esperienza di vita comunitaria periodica
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